- Roberta Fosca Fossati

Nata a Milano, muove i suoi primi passi nel teatro, ottenendo il diploma presso la scuola Nuova Scena di Bologna e perfezionando i suoi studi alla Guilford school of Acting di Londra. Lavora su scala internazionale e nazionale con registi quali Tadeusz Kantor, Jerzy Stuhr, Giampiero Solari, Antonio Syxty, Gerald Thomas, Michail Gaunt, Gabriele Vacis e altri ancora, fino ad affrontare la regia a partire dal 2007.
Dal 2000 si misura nel più vasto campo delle arti visive: attraverso la fotografia compie un percorso che dapprima la porta a documentare il suo stesso ambiente di lavoro, come fotografa per il teatro, poi a raccontare i lati più nascosti dei volti con il progetto “senz’ombra” (1999).
Tra il 2005 e il 2007 crea il festival “Strade bianche-kill the butterfly”, che unisce arte, teatro e cultura affrontando temi relativi all’ambiente e all’ecologia e che si avvale della collaborazione di grandi artisti visivi quali Emilio Isgrò, Massimo Bartolini, Eva Marisaldi, Nico Vascellari, Marco Porta, David Behar Perahia.
Sue sono le fotografie per il catalogo di Motta Editore, delle sculture di Filippo Dobrilla, lavoro commissionatole da Vittorio Sgarbi nel 2008.
Nel 2009 documenta, attraverso un video, l’opera e la vita dell’artista Federico Bonaldi recentemente scomparso, intitolato ‘Bonaldi 01’ e conservato presso il museo della ceramica di Nove.
Nel 2010 la sua libreria di 3500 volumi va a fuoco. Da qui nasce il lavoro “Il pensiero nel fuoco” con cui parteciperà alla Biennale di Venezia del 2011.
Del 2012 è ‘La grande mucca’, un’installazione-denuncia sull’identità negata legata alla realtà manicomiale che fa parte del ‘museo della follia’, museo itinerante ideato da Vittorio Sgarbi.
Attualmente sta lavorando al progetto ‘bird watching in Amazonia-microvisioni sul mondo’, tentativo di ridurre il mondo in piccoli spazi di emozione.