- Ilaria Abbiento
Ilaria Abbiento è un’artista partenopea. La sua pratica artistica, da molti anni dedicata al tema del mare, è costellata da immagine e materia e percorre itinerari cartografici immaginari volti a un’indagine poetica del suo oceano interiore. Ha intrapreso un percorso di ricerca di fotografia d’autore in seguito all’incontro con il maestro Antonio Biasiucci e il suo “LAB\per un laboratorio irregolare”. Le sue opere sono state esposte in molte gallerie d’arte e musei, sia in Italia che all’estero: Al Blu di Prussia a Napoli, Riccardo Costantini Contemporay a Torino, Pac/Porto d’Arte Contemporanea ad Acciaroli, Il Fondaco Arte Contemporanea a Bra, Le Quadrilatère a Beauvais in Francia, L’Art Pur Gallery a Riyadh e Hafez Gallery a Jeddah in Arabia Saudita, la Galleria d’Arte Moderna a Catania, il Museo Macro a Roma, il Museo Madre e il Museo di Villa Pignatelli a Napoli e in fiere d’Arte Contemporanea come Artissima e ArtVerona. Alcune fanno parte di Collezioni d’Arte come Imago Mundi Art, l’Archivio del Fondo Malerba per la fotografia, la Mediterraneum Collection, e la Biblioteca Vallicelliana di Roma. Ha partecipato a varie residenze d’artista tra cui BoCs Art a Cosenza, The Photosolstice all’Asinara in Sardegna e Plaza Art Residency sull’isola di Capraia, nell’arcipelago toscano. Ha vinto diversi premi tra cui una residenza d’artista in Corsica con il Photolux Festival di Lucca in collaborazione con il Centre Méditerranéen de la Photographie di Bastia ed è stata finalista alla decima edizione del Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee. L’artista è rappresentata da Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery dal 2019. La sua ricerca, incentrata sul tema del mare, prende le mosse da una profonda immersione introspettiva volta a costruire una narrazione poetica che indaga il suo oceano interiore. L’artista si esprime essenzialmente attraverso la fotografia ed elabora le sue opere adoperando elementi materici che mette in relazione con le immagini, talvolta corredate di testi poetici e letterari. La sua pratica spazia dalle installazioni site-specific al video. La sua indagine artistica esplora il paesaggio, rivela geografie di pensiero, cartografie immaginarie da cui emergono le isole del suo arcipelago interno. Le sue immagini fotografiche, colorate di tinte tenui, evocano una sospensione temporale e restituiscono la visione di uno sguardo lirico sul mondo esterno. Il suo studio è un osservatorio sul mare, elemento fluido e allegorico dell’esistenza, di cui osserva movimento, mutamento, tempera e temperatura. Nel mare si perde continuamente per ritrovarsi.